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Generali e l’impatto derivante dalla minore detraibilità fiscale delle polizze vita

Tra gli innumerevoli provvedimenti approvati dal Governo Letta negli ultimi mesi, finalizzati ad assicurare maggiori introiti allo Stato, ne troviamo uno che riguarda da vicino il mondo delle assicurazioni e in particolare delle polizze vita. Con un apposito decreto legge, il Governo ha disposto una rilevante riduzione della quota relativa alla detraibilità fiscale al 19% per le polizze vita sottoscritte dopo il 2000. Rispetto al tetto dei 1.291 euro previsto in precedemza, si scende quest’anno a 630 euro, e tale cifra si ridurrà a circa un terzo a partire dal 2014.

Secondo alcuni analisti, la riduzione contemplata dal decreto legge del Governo è negativa per il settore assicurativo italiano, perchè la minore detrabilità prevista per le polizze vita rischia di tradursi in una minore raccolta, cui si accompagna il rischio di un incremento dei riscatti anticipati da parte dei sottoscrittori di questa tipologica di prodotto. La pensano così gli analisti di Banca Akros e Banca IMI, mentre sono meno allarmati i colleghi di Mediobanca Securities, secondo cui la nuova norma non dovrebbe avere un impatto rilevante sui principali gruppi assicurativi italiani quotati a Piazza Affari. Tra quelli più esposti troviamo Generali che è leader in Italia sia nel ramo vita che in quello delle polizze infortuni, con una quota di mercato del 18% nel primo caso e del 26% nel secondo.

Gli analisti di Kepler Cheuvreux stimano che dovrebbe essere contenuto l’impatto sugli utili di Generali, calcolato nell’ordine di circa due punti percentuali, ben più basso di quello previsto per altri gruppi come Unipol/Fondiaria-Sai e Cattolica Assicurazioni, per i quali si parla di un impatto di circa il 5%. Anche per questo motivo gli analisti di Kepler Cheuvreux mantengono una view positiva sulle azioni della compagnia assicurativa triestina, ribadendo l’invito all’acquisto, con un prezzo obiettivo a 16 euro, segnalando che si tratta dell’unica raccomandazione positiva tra i principali protagonisti del settore assicurativo quotati a Piazza Affari.

I colleghi di Intermonte hanno invece calcolato che i minori benefici fiscali per le polizze vita dovrebbero avere un impatto negativo del 2%-3% sull’utile di Generali in caso di riduzione della raccolta in Italia pari al 10%-15%, mentre una contrazione di quest’ultima del 20%, potrebbe impattare nell’ordine del 7%-8% circa a livello di valore della nuova produzione.

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